domenica 3 novembre 2013

Matsumoto e Takayama

Mi trovo nel bel mezzo delle montagne, a Takayama. Certo non saranno 2000m ma la differenza di temperatura si sente, soprattutto la sera. La pioggia di questo pomeriggio ha un po' rovinato i miei piani, ma diciamo che il più l'avevo visto. Alle 17 diventa buio quindi il tempo utile per visitare i luoghi é limitato. Stasera alle 17.30 ero già in coda per conquistare un tavolo al ristorante ed assaggiare la famosa carne Hida Gyu, seconda soltanto a quella più famosa di Kobe. Alle 18 ero a tavola, come un qualunque settantenne novarese. Buona ma non vale quanto costa. Avevo apprezzato molto di più uno stuzzichino simil-sushi mangiato per pranzo, con una fettina di carne alla griglia appoggiata sul riso al posto del pesce. Notevole!
Ieri circa 7 ore di bus mi hanno condotto qui, con in mezzo la doverosa sosta a Matsumoto per visitare il castello. Veramente suggestivo. Prima il traffico stile esodo di agosto (quello che si faceva una volta da noi) poi la frenesia al mio arrivo qui in serata (una volta realizzato che non fosse per il mio arrivo) mi hanno fatto capire il perché di tanta difficoltà a trovare un posto per dormire: oggi sono iniziati 5 giorni di celebrazione di non so bene cosa, ma comunque a sfondo religioso. Il centro di Takayama, per via dei tanti negozi di artigianato e cose mangerecce, era decisamente affollato: non sono riuscito a godermi le caratteristiche abitazioni. Per contro le altre zone, altrettanto interessanti, erano deserte e molto godibili.
Due piccoli episodi da raccontare. Ieri mentre cercavo lasciare lo zaino in un armadietto in stazione, sono stato soccorso da una coppia del luogo che ha provveduto a mettere i 100 Yen mancanti, evitandomi di girare mezza stazione alla ricerca di qualcuno che mi cambiasse una banconota.
Oggi l'apoteosi: mi sono fermato per coprirmi un po' meglio dalla pioggia, e la titolare di una caffetteria molto chic é uscita dal locale per darmi un ombrello. "Piove, altrimenti ti bagni" é stata la risposta... E cavolo, aveva ragione. "Ma poi come te lo riporto?", ho chiesto. "Tienilo, é un regalo".
Buona notte a tutti!

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